Il mondo si cambia con i fatti e la conoscenza

17.06.2020

Di Isabella Garanzini 

Distruggiamo statue o affrontiamo battaglie? Ieri io e altri due ragazzi siamo andati alla statua di Indro Montanelli e abbiamo lasciato un tricolore. Nulla che cambierà il mondo, al pari dei tanti hashtag e slogan tipici delle fenomenali cyber-menti del 2020. È stato un simbolo: noi giovani accettiamo la nostra cultura, e la riconosciamo non solo nella bellezza ma anche nella sua contraddittorietà. Una confezione prettamente dualista è tipica di chi si consola nel concepire il mondo come Buono o Cattivo, Bianco o Nero e dipende ineluttabilmente dai poteri pubblici e dalla pubblica opinione: esiste la complessità, esistono i contesti, esiste il cervello per occuparsi di problematiche concrete. Il gesto codardo di chi, di notte, armato di 8 bombolette spray rosse e nere imbratta e ferisce per la seconda volta (BR) una statua (la cui pulizia costerà migliaia di euro) e l'ipocrisia gretta di retorica perbenista di chi dietro una tastiera li difende, è pericoloso. Perché chi commenta e giudica la storia dal presente pecca di idiozia e superbia. È facile commentare, postumi, alcuni tasselli, condivisibili, senza considerare la complessità.

LE ACCUSE 

Ecco qui le accuse a Montanelli: Stupro/razzismo: il madamato, cioè l'usanza di prendere in sposa una bambina, era legale ai tempi. Per quanto faccia orrore, fa parte di un anacronismo barbaro messo fuori legge alla fine degli anni '30, cioè dopo che Montanelli sposò Fatima/Destà. ERA indubbiamente una pratica vergognosa, ma sono passati quasi 100 anni e attualmente questa condizione esiste ed è ancora fiorente in molte realtà, dove le spose bambine non sono un'eccezione ma la normalità: femministe, attivisti, preferiamo retoricamente attaccare una statua oppure ci mobilitiamo per cambiare quel che nel 2020 è ancora Medioevo? Agiamo o parliamo? Scuotiamo le coscienze su ciò che dovrebbe indignare oggi o processiamo gli anni '30?

Fascismo: Montanelli fu quasi giustiziato per essere andato contro Mussolini. inizialmente, a 20 anni, incontrò il Duce, che lo elogiò per alcuni articoli scritti, ma poi Montanelli si schierò al punto da essere arrestato per atti sovversivi contro il fascismo (scrittura di articoli molto critici, lettere di chiaro stampo anti-fascista pro monarchia che furono rintracciate e aperte). La moglie Margarethe, per questo, dopo l'arresto finì in un lager nazista, mentre Montanelli dovette fuggire in Svizzera per non essere fucilato per tradimento contro il regime.

Aggiungo che Montanelli si schierò poi, e per tutta la vita, contro il PCI, perché da persona libera riteneva che il suo pensiero non dovesse dipendere da chi, di destra o di sinistra, che altro non sono che parole, voleva imporre un modo di vivere e di pensare totalitario. Questo è Montanelli.

Questa è una difesa critica a chi farnetica per imbrattare un ricordo e non legittima lotte al diritto di amare, sposare, adottare chi si vuole, il sostegno alle comunità LGBT, l'antirazzismo, l'omofobia, il diritto all'aborto, la tratta di bambine e donne che finiscono a battere per le strade. Sono, purtroppo, solo POCHI esempi di realtà per cui combattere strenuamente. FACENDO QUALCOSA, e non berciando contro una statua inerme in un sudario d'inerzia. Ridicoli e pericolosi per sé, e vergognosi per chi davvero vuole cambiare le cose, mettendoci la faccia e non agendo di notte e rivendicando il proprio gesto con un video. Come l'ISIS.

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