Le chiamano tendopoli ma sono campi di concentramento

Di Isabella Garanzini
E' umano che in un salone siano raggruppate 300, 500, 700 persone?
E' umano che in una camera di 18 metri quadri con un letto a castello dormano in otto?
E' umano che a Vizzini (Catania) siano state montate e legalizzate tendopoli prive di qualunque condizione igienico-sanitaria, giustamente denominate da Musumeci "campi di concentramento?"
E' umano che, dopo tre ordinanze in cui s'avvisava che gli hotspot erano allo stremo, e dopo la dichiarazione di inizio estate che informava che sarebbe arrivata un'ondata migratoria "dai numeri spaventosi", da Roma non siano stati presi provvedimenti né sia stata messa a punto mezza strategia?
E' umano che il papa regali sermoni pregni di opulenza retorica mentre la realtà reclama a gran voce un intervento, che questo governo i cui membri palesano giorno dopo giorno la propria incompetenza non può ideare perché non ne è capace?
E' umano che l'Italia accolga 11 000 migranti (aumento del 270% rispetto all'anno scorso. Luglio/ agosto 2019: 2356 arrivi; 2020: 10 067 da luglio a ferragosto) mentre alcuni non hanno ancora ricevuto i 600 euro, e oggi c'è stato l'ennesimo caso - passato in sordina - di un imprenditore fiorentino suicida?
E' umano che s'imponga, sacrosanto, il distanziamento sociale e si chiudano discoteche mentre i porti sono spalancati a ONG e barchini (non se ne sente più parlare dal governo scorso, eppure continuano nell'indifferenza generale) e coloro che scappano sono tutti potenzialmente infetti (Musumeci: "una nave era sbarcata con 8 migranti positivi al covid-19, dopo una settimana al centro erano più di 70. Di quelli scappati, NESSUNO ha fatto il secondo controllo, quindi tutti potrebbero essere contagiosi)?
E' umano che la regione non abbia alcuna competenza, se non quella di garantire le condizioni igienico-sanitarie (impossibile farlo, specie durante una pandemia, quando i numeri sono quelli sopra citati), mentre lo Stato che dovrebbe occuparsi dell'immigrazione è responsabile di omissione, silente al punto che Musumeci ha ordinato spontaneamente di fare 5000 tamponi e 6335 test sierologici, perché da Roma non arrivava alcun protocollo?
E' umano che l'Italia sia governata, con debito silenzio di chi non ha senso critico e assiste acconsentendo con la lungimiranza di un cieco, da chi non ha mezza competenza?
E' normale che quando le cose non vanno - cioè sempre, stando ai giornali - si ripeta il ritornello "con l'opposizione, Pinocchio o Paolo Fox la situazione sarebbe stata peggiore", quando palesemente non si hanno le capacità per fronteggiare il problema? Non sarebbe più saggio, stando al governo, imparare prima e solo dopo accaparrarsi, con il consenso dei vertici, ruoli così di rilievo?
Non c'è nulla di umano o di normale, né di morale. Solo una visione offuscata di chi, ingenuamente e stupidamente, non vede gli interessi economici in gioco e da chi, dall'alto della sua posizione, regala sproloqui privi di alcuna concretezza. Vorrei un'Italia diversa, guidata da chi l'ha a cuore per davvero, coi suoi valori, la sua cultura e i suoi talenti. Aperta, sì, ma con senno, non dichiaratamente schiavista - dichiaratamente, sì, perché solo uno stolto si beve la manfrina dell'accoglienza dopo aver visto le condizioni in cui vengono tenuti i migranti e soprattutto il destino che li attende dopo tra delinquenza e prostituzione - e tantomeno venduta all'invasione, culturale in primis.
Di Alessandro Cantoni
Cara Isabella, ho letto con attenzione il tuo commento e non posso che sottoscrivere ogni singola parola. Il paradosso da te illustrato è tale che, se non corrispondesse alla dura realtà, ci sarebbe da ridere.
Nel corso di questi mesi, abbiamo assistito ad una farsa colossale: cittadini contribuenti sanzionati per non avere portato la mascherina all'aperto (ritenuta dannosa da molti membri della comunità scientifica stessa, qualora indossata al di fuori dei contesti specificati), e un arrivo incontrollato di migranti nei porti della nostra penisola.
In Italia, sussiste un approccio alla materia di tipo ideologico, scarsamente realista e razionale. L'opinione pubblica si divide tra filantropi - o presunti tali - ed oltranzisti. La politica gioca con l'una o l'altra sponda, a seconda degli interessi elettorali o speculativi (il che è ben più grave e meschino).
Data la situazione attuale, il buonsenso richiederebbe una forte regolamentazione dei flussi - Salvini ha agito bene come Ministro degli Interni -, o, come ha proposto Fratelli d'Italia, il blocco degli arrivi e, possibilmente, delle partenze. Per fare ciò, occorrono però accordi bilaterali non sempre facili da ottenere, data l'instabilità di alcune aree da cui si imbarcano i migranti, come la Libia.
In secondo luogo, dopo aver contenuto le provenienze dall'Africa e da Oriente, i governi dovrebbero adottare misure certamente impopolari, ma di indubbia necessità. Queste ultime consisterebbero in un ragionevole investimento per la formazione dei migranti presenti sul territorio, secondo i modelli dei paesi più avanzati, quali le realtà del Nord Europa. Bisognerebbe unire, in sostanza, le prospettive di breve periodo (ingressi limitati e razionalizzati) a quelle di più ampio raggio temporale, al fine non soltanto di garantire un maggiore controllo sugli arrivi, ma anche di trasformare l'immigrazione in una potenziale risorsa economica.
Perché sia un progetto realizzabile, servirebbe maggiore trasparenza sulle regole ed una equa condivisione del problema da parte di tutta l'Unione Europea, in modo da rendere meno gravoso il dramma sociale che stiamo vivendo ed affrontando.
Ora più che mai, dobbiamo esprimere vicinanza al governatore Musumeci ed auguraci che questo governo assurdo vada a casa.