Processo al Parlamento

25.07.2018

L'M5S propone di sciogliere il Parlamento, istituzione che, a quanto risulta, si ritiene totalmente obsoleta e, in quanto tale, superata. 

In casa Cinque Stelle, tuttavia, emerge un dato inquietante, vale a dire il costante spostamento a sinistra del loro baricentro ideologico. Chiedere maggiore democrazia non equivale all'abolizione tout court degli organi di rappresentanza in auge. Un simile sistema, se così può essere definito, viene applicato alle visioni eversive dell'anarchismo e del socialismo più oltranzista. 

Il metodo della rappresentanza non soltanto deve essere tutelato; è bensì necessario allo sviluppo ed alla crescita di una nazione. Il Movimento Cinque Stelle, pertanto, rileva un punto fondamentale, e ciò va puntualizzato.  

Ridiscutere il nostro "parlamentarismo esasperato", come lo ebbe a definire Indro Montanelli, implica una ridefinizione e riassestamento dello stesso. 

Ne L'Italia della Repubblica, riproposto di recente dalla Bur Rizzoli su iniziativa del Corriere della Sera, Montanelli illustra i rischi legati ad un parlamentarismo eccedente, "che il tempo trasformerà in partitocrazia e lottizzazione". Questi fattori sono responsabili dell'incessante immobilismo di cui siamo preda e che sta paralizzando i lavori di Camera e Senato della Repubblica. 

Prendo nuovamente in prestito le parole di Montanelli, poiché è lui stesso a sollevare la questione:

Tutto il potere al parlamento, non soltanto l'esame delle leggi importanti ma anche quello delle famigerate "leggine", una giungla nella quale il lavoro di deputati e senatori dovrà aprirsi il varco con stento, e in tempi lunghi       

La nostra Costituzione è paladina, garante dell'odierno sistema bicamerale e partitocratico, suscettibile di aver determinato una messa in stato d'accusa alla governabilità in nome di un'ampia concessione democratica negli istituti di rappresentanza. 

Ancora oggi il premio di maggioranza viene recepito con una certa intolleranza né sembra altresì possibile rafforzare il ruolo, le funzioni legislative dell'esecutivo. In sostanza, i governi contano troppo poco, ed è la ragione per cui la nostra Costituzione meriterebbe senz'altro di essere rivista. 

Di questa sfida dovranno farsi carico le forze politiche Lega e Movimento Cinque Stelle, le quali godono, a presente, del sostegno dei cittadini italiani. Sarebbe certamente un primo passo verso la realizzazione di una Repubblica presidenziale, che noi auspichiamo. 

Abolire il Senato e rafforzare il ruolo dell'esecutivo consentirebbe di limitare ogni azione ricattatoria espressa dai partiti nei confronti di maggioranze relative ed instabili, quali sono le odierne legislature.       

Indro Montanelli con Guglielmo Emanuel 

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